martedì 16 marzo 2010

MERCANTI DI MORTE




MercantI d’Armi.

Alfred Nobel

Nel 1876, Alfred Nobel scriveva a Berthe von Suttner: 

“Mi piacerebbe inventare una sostanza, o una macchina, dotata di un potere di disruzione di massa, così terribile, da rendere per sempre impossibile la guerra”

È nella prima metà dell’Ottocento, nella scia della rivoluzione industriale, che inizia a prendere forma la moderna industria degli armamenti, ispirata e sollecitata da un gruppo di “imprenditori” inventivi, che sviluppano la scienza degli esplosivi, e la tecnologia delle armi da fuoco. Questi uomini, in pochi anni, costruiranno industrie, ed aziende produttrici di mezzi di distruzione: di massa. 

Fra tutte le Industrie, questa sarà senz’altro la più “Internazionale e cosmopolita”.

Alfred Nobel, inventore della dinamite, ed incoerente etormentato fondatore, dell’omonimo Premio Nobel per la Pace, è il tipico esempio di questo tipo umano psicotico, ossessionato e divorato dal Potere, e afflitto da una costante dicotomia interiore. Improbabile connubio, fra un Idealista poetico, pacifista, e uno spietato finanziere, assillato dalla mania scientifica per gli esplosivi, e per la produzione e l’uso di armi letali, Nobel Inventa, nel 1862, il processo per far esplodere Nitroglicerina, e, dopo una serie di catastrofi, che uccideranno centinaia di persone, e il suo stesso fratello Emil, il sistema per renderla maneggiabile, e meno pericolosa, mescolandola con una farina fossile, o Kieselguhr.

Nobel nel 1867, brevetta la nuova invenzione chiamata “dinamite”, o “Polvere di sicurezza Nobel”. La nuova sostanza diventa ben presto la base di un’indistria internazionale, e consente a Nobel di crearsi un’ immensa fortuna finanziaria, e un Impero commerciale del tipo dello Standard Oil Trust, di John D. Rockefeller, fondfato anch’esso a quest’epoca. Nobel scopre anche una forma di cordite per cannoni, chiamata balistite, e, a sessant’anni, compra la società svedese produttrice di armi da fuoco Bofors.

Nonostante queste sue attitudini, assai poco filantropiche, Nobel persiste, nel volersi considerare, comunque, un Pacifista, un benefattore del genere umano, un idealista, un socialdemocratico, e poi, colmo dell’ironia, anche un bolscevico. Questo idealista sui generis, in un Convegno tenuto a Parigi, nel 1890, dirà:

“Tutte le guerre finiranno all’istante, quando l’arma sarà la batteriologia”.

La sua Pace, evidentemente, è la pace imperturbabile del cimitero.

Nel 1895, Nobel, perseguitato dalle emicranie ricorrenti, e dai fantasmi delle sue vittime indirette, istituisce il Premio Nobel, per la Pace, le cui assegnazioni future rispecchieranno però, assai spesso, la stessa confusione mentale del fondatore. Talvolta, esse pemiano dei pacifisti inflessibili, ma, ben più spesso, toccano a dei cinici manipolatori politici, e guerrafondai; come Theodore Roosevelt, Austen Chamberlain, o Henry Kissinger.

Tredici anni dopo la prima attribuzione del “Premio per la Pace”, lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, annienta la tesi di Nobel: che le Nazioni civili rifiuteranno con orrore la prospettiva di una guerra. Le sue fabbriche produrranno esplosivi per tutti, e, nei cinque anni del conflitto, l’unico Premio Nobel verrà conferito alla Croce Rossa.

La prosperità del mondo Occidentale; comincia ormai a dipendere dai mezzi di distruzione di massa, e dal loro commercio, attuato “senza alcuna vergogna”, da personaggi come Amstrong, Sir Basil Zacharoff, Alfred Nobel, o Alfred Krupp, che sfruttano ogni nuovo settore di questo Business foriero di morte. L’Industria bellica, sviluppa costantemente nuove tecnologie, ed opportunità, e il dinamico commercio delle armi, in continua espansione, diventava la punta di diamante dei progressi dell’industrializazazione; nonché, il fattore basilare di un enorme profitto finanziario.

KRUPP ed ARMSTRONG

Nella seconda metà del 1800, i Krupp di Essen, iniziano la loro attività come espôrtatori di acciaio nel resto d’Europa, e il loro paese, la Prussia, è uno dei clienti minori dell’azienda. I cannoni sono un aspetto secondario e pubblicitario della loro attività, che si fonda sulla produzione di barre, e di cerchioni di acciaio fuso, per le società ferroviarie. Solo con l’avvento di Bismarck e con la vittoria prussiana del 1870, gli interessi dei Krupp e quelli dello Stato, collimano.

All’epoca, gli Inglesi dominano il mercato dell’acciaio. Nel 1862, Krupp ha colto un brillante successo, alla Nuova Esposizione di Londra, col suo cannone a retrocarica. Gli Inglesi restano più impressionati dei Prussiani, che continuano a comprare dai Britannici navi e cannoni ad avancarica; ma i Russi fanno a Krupp una considerevole ordinazione di cannoni, aiutandolo così, implicitamente, a sviluppare la sua tecnologia. Nel 1865, Krupp si trova in serie difficoltà finanziarie, e Bismarck si rifiuta di prestargli denaro, o di aumentare le proprie ordinazioni.

Krupp contrae perciò un debito col Banchiere francese Seillière, che, trent’anni prima, ha contribuito alla fondazione delle Officine Francesi Schneider, per la produzione di armi, a Le Creusot. Krupp esporterà i suoi cannoni anche in Francia.

La vittoria della Prussia sulla Francia, nel 1870, conseguita con l’ausilio dei cannoni Krupp, consolida i rapporti di quest’ultimo con lo Stato Prussiano, ma egli, ormai diventato internazionalmente “il Re dei cannoni” continua a vendere con grande successo, i suopi prodotti, a chiunque sia in grado di pagarglieli.

All’epoca della morte di Alfred Krupp, nel 1887, la sua industria è un’istituzione nazionale, e i suoi discendenti hanno ormai creato una sorta di Dinastia regale industriale, internazionale, pronta a stipulare accordi con qualsiasi altro governo. I Reali Krupp, di Essen, hanno propri ambasciatori in ogni grande capitale del mondo, da Tokyo a Costantinopoli; da Pietroburgo a Buenos Aires. Persino a Sofia? Questi loro corrispondenti, conoscono assai meglio la politica locale, ed hanno maggiore familiarità con i politici, che non tutte le altre legazioni messe assieme.

In Gran Bretagna, il processo di industrializzazione si svolge in un periodo di tempo assai più lungo che non in Germania, ma lo sviluppo delle società produttrici di armi, avviene in modo altrettanto rapido. Mentre Alfred Krupp è impegnato a costruire le sue acciaierie nella Ruhr, un avvocato di Newcastle, William Armstrong, progetta delle gru ad acqua, e fonda una piccola fabbrica ad Elswick. Durante la Guerra di Crimea, iniziata nel 1854, il War Office gli chiede di progettare delle mine sottomarine, per far
saltare in aria le navi russe.

Armstrong e il suo socio, James Rendel, progettano un nuovo tipo di cannone, a retrocarica, e a canna rigata, destinato a sparare un proiettile allungato, invece delle vecchie palle di ferro fuso.Il nuovo cannone, compiuto nel 1858, e accettato dal War Office, vale ad Armstrong una carica statale, e il titolo di cavaliere. Poi l’esercito torna ai cannoni ad avancarica e ad Armstrong non resta che di ricorrere al “sostegno straniero” per fondare la sua nuove fabbrica: la “Elswick Ordinance Works”, che diventa una rivale internazionale e competitiva della Krupp tedesca.

Armstrong inizia perciò a fornire cannoni a potenze straniere, usando, per tacitare i propri dubbi, l’argomento fondamentale dei Mercanti d’Armi:
“ Fornire armi ai paesi stranieri è un mezzo per procurare loro uno svantaggio, rendendoli dipendenti dal fornitore, per quel che riguardava le munizioni.”

Stuart Rendel, socio di Armstrong, è il piazzista delle armi inglesi all’estero, con una provvigione del 5%, diventando il primo grande venditore di armi britannico. La nuova società ha un grande successo commerciale, nella esportazione di armi, grazie alla Guerra di Secessione Americana, che sta allora infuriando. Una delle prime
ordinazioni arriva dall’ambasciatore degli Stati Uniti, Charles Francis Adams, e fu seguita rapidamente da altre ordinazioni, provenienti dagli Stati Confederati del Sud.

Rendel, pur dichiarandosi un liberale radicale, non si fa nessuno scripolo di vendere armi ad entrambe le parti in guerra; gli affari sono affati!

Ben presto, Armstrong vende cannoni a tutti: all’Italia, attraverso l’amico e addetto navale, capitanp Albini, che poi diventerà ammiraglio e direttore della Società Amstrong di Roma. Al Khedivè d’Egitto, attraverso l’amico Lord Goschen, che ha negoziato il primo prestito da parte dell’Egitto. Ne vende alla Turchia, al Cile, alla Russia; ma in Austria trova un mercato saldamente controllato dai Krupp.

Nel 1870, la Società di Armstrong assume la rappresentanza della mitragliatrice americana Gatling, adottata poi dalla Royal Navy, poi soppiantata dalla Maxim. La Krupp e la Armstrong dominavano il mondo degli armamenti. Quando Amsrong muore, nel 1900, la Newcastle Daily Chronicle, unica voce dissonante, in mezzo ai necrologi apologetici, dirà di lui:

“ Nella applicazione di una intelligenza fredda e sobria, come quella di Lord Armstrong, alla scienza della distruzione, c’è qualcosa che sgomenta l’immaginazione.”


VICHERS, MAXIM e ZACHAROFF

Gli stabilimenti e i cantieri navali, di Armstrong, si trovano ad affrontare, ad un certo punto, una crescente concorrenza da parte della Vichers; con sede a Sheffield. Edward Wichers ha realizzato i suoi primi grandi profitti, esportando barre d’acciaio in America, per la costruzione delle ferrovie, fra il 1850 e il 1860, ma alla fine del boom ferroviario, viene a trovarsi in difficoltà.

Nel 1888, la Società inizia a produrre cannoni per il ministero della guerra britannico, e poi decide di costruire, in proprio, delle navi da guerra; complete di cannoni, motori, e corazze. Nel 1899, la Vichers acquista una società, per la produzione delle armi: la Maxim-Nordenfelt, che produce delle mitragliatrici, il cui funzionamento è assicurato dal rinculo, e che sono, quindi, molto più affidabili delle vecchie Gatling.

Nessuno rispecchia il vivace “internazionalismo” dell’industria delle armi, più di Sir Hiram Maxim, che considera la sua mitragliatrice, come lo strumento più adatto, nelle Colonie ed altrove, “per fermare l’attacco disordinato di orde di selvaggi. Qualunque cosa accada, c’è questa fondamentale differenza: voi avete la Maxim, e loro sono senza”.

In Tutto il mondo Maxim trova clienti entusiasti della sua mitragliatrice. I Russi fanno ordinazioni particolarmente consistenti, per la loro guerra con i Giapponesi, e Maxim pranza con lo Zar, riceve i complimenti dal Kaiser, e collabora con Nobel; Ovviamente, anche lui viene fatto Cavaliere, senza macchia e senza vergogna, per quel che riguarda la sua letale invenzione.

Comprando l’industria produttrice di mitragliatrici Maxim- Nordenfelt, nel 1897, la Vichers si assicura anche i servigi del più famoso fra tutti i “Mercanti internazionali di morte e di armi”: Basil Zaharoff, che non è solo un maestro nell’arte del vendere e nelle tecniche della corruzione, politica e commerciale, ma che è anche un profondo conoscitoree delle connessioni esistenti fra Finanza Internazionale, Diplomazia, Armi, e Servizi Segreti. Egli è in grado di operare sia come venditore che come spia, vendendo armi e segreti a chiunque voglia e possa comprarli. Come Paolo di Tarso, Zaharoff è Russo con i Russi, Greco in Grecia, e francese a Parigi; il perfetto prototipo del levantino cosmopolita.


L’ ESEMPIO Basilare
DI Zacharias ZAHAROFF

Sir Basil Zaharoff, il cui vero nome è Zacharias Basileios, inizia la sua carriera nei Balcani, ma è nato nel 1849, a Mula, in Turchia, e morirà nel 1936, a Monte-Carlo, nel Principato di Monaco. Nasce da una famiglia Greco-russa, e il nome Zaharoff viene adottato quando questa fugge in esilio in Russia, dopo I pogroms anti-greci, del 1821. La famiglia torna in Turchia negli anni ’40 del 1800, stabilendosi in Anatolia, nella città di Mula, dove nasce Zacharias. Nel 1855 la famiglia ritorna a Costantinopoli, e risiede nel misero quartiere di Tatavla, dove Basil cresce come un ragazzo di strada.

Debutta come guida turistica, a Galata, il quartiere di prostituzione di Costantinopoli, poi diventa pompiere, e lavora, in seguito, come agente di cambio. All’epoca, viene accusato di rifilare del danaro contraffatto ai turisti disattenti, che non se ne accorgono che quando sono già su una nave; al largo di Costantinopoli.

Zaharoff appare à Londra, per la prima volta, in relazione ad una controversia che lo vede imputato; a proposito di azioni commerciali illegali, che implicano l’esportazione di alcuni beni da Costantinopoli verso Londra. Viene rilasciato contro il pagamento di 100 lire sterline, e a condizione di rimborsare colui che gli ha fatto causa, rimanendo, inoltre, nella zona di giurisdizione della corte. Egli parte, invece, immediatamente per Atene.

Giunto ad Atene all’età di 24 anni, Zaharoff si lega in amicizia con un giornalista politico, Etienne Skouloudis. Zaharoff, eloquente, riesce a convincere Skouloudis della sua innocenza nel suo processo di Londra. Per un colpo di fortuna, un altro amico di Souloudis, un capitano svedese, lascia il suo posto di rappresentanet del fabbricante d'armi Thorsten Nordenfelt, per un posto più importante altrove. Skouloudis, con la sua importanza politica può raccommandare Zaharoff per rimpiazzarlo. Zaharoff viene assunto il 14 ottobre 1877.

Le circostanze politico-militari negli Stati Balcanici, in Turchia, e in Russia, forniscono al giovane venditore d’armi una eccellente occasione. Ogni Stato è pronto a pagare per contrastare le intenzioni aggressive, percepite o supposte, dei suoi vicini, anche dopo l’accordo di Berlino del 1878.

Una delle vendite più importanti di Zaharoff è quella del Nordenfelt I, sottomarino a vapore, costruito secondo i piani del reverendo anglicano George W.Garrett, che le informazioni della marina Americana considerano suscettibile di spiazzarsi, facendo dei movimenti pericolosi ed eccentrici. Thorsten Nordenfelt aveva già fatto una dimostrazione del suo congegno ad un congresso internazionale di responsabili militari.

Se le potenze maggiori non lo volevano, le nazioni più piccole erano invece interessate, per il prestigio apportato dal bastimento. Zaharoff vende il primo modello ai Greci con la promessa di modalità di pagamento facilitato. Egli convince allora I Turchi che il primo modello dei Greci rappresenta una minaccia, e ne vende loro altri due. Persuade allora I Russi del significativo pericolo costituito ormai dalla flotta turca del Mar Nero, e ne vende altri due.

Nessuno di questi sottomarini, vedrà mai un combattimento. In un test di tiro con le torpedini, effettuato dalla marina tutrca, il sottomarino diventa così instabile che cola a picco. La persona seguente ad entrare nella storia di Zaharoff è il pugile ed ingegnere Americano Hiram Maxim. La mitragliatrice di Maxim è un miglioramento significativo, in rapporto ai modelli di mitragliatrice a mano, dcell’epoca. La mitragliatrice di Maxim è certamente la migliore di tutte quelle che, in quell momento Nordenfelt ha nel lla sua gamma di offerte. Si pensa che Zaharoff abbia avuto una notevole influenza sugli avvenimenti che si sono sviluppati attorno alle sue dimostrazioni della mitragliatrice di Maxum, fra il 1886 e il 1888.

Le mitragliatrici di Maxim e di Nordenfelt vengono presentate per la prima volta a La Spezia in Italia dinanzi ad uno stuolo di personalità importanti, che includono Il duca di Genova. I rappresentanti di Maxim non sono presenti. La seconda dimostrazione ha luogo a Vienna. I rappresentanti vengono invitati a modificare le loro armi, in modo che possano funzionare con il formato standard delle munizioni utilizzate dalla fanteria austriaca. Dopo parecchie centinaia di tiri, le mitragliatrici di Maxim iniziano a muoversi in maniera erronea, prima di bloccarsi. Quando Maxim prende l’arma, per vedere cosa sia successo, si rende conto che essa è stata sabotata; ma è già troppo tardi.

Il terzo saggio ha ugualmente luogo in Austria, a Vienna, e stavolta la mitragliatrice Maxim funziona perfettamente. Ma uno sconosciuto, riesce a convincere I responsabili militari Che l’adattamento della mitragliatrice di Maxim richiederà un azione manuale, effettuata arma per arma, e, per questa ragione, non potrà mai essere prodotta in massa, impedendo così di avere tutti gli esemplari necessary ad un’armata moderna.

Vichers-Nordenfelt e Zaharoff hanno trionfato. Maxim, che è cosciente d'avere un buon prodotto, cerca un accordo, e, con la fusione della Maxim nella Vichers, Zacharoff diventa l’agente dell’intero gruppo, con una provvigione del 9% sulle vendite, e provvigioni altissime. È il venditore d’armi più importante della fine secolo, sia in Europa che in America Latina, ed offre quella che è rimasta la perenne giustificazione politica per la vendita indiscriminata delle armi:

“ Le armi forniscono le connessioni e le informazioni che consentono alle Potenze principali la loro influenza, e mantengono legami con i loro clienti, anche se diventano i loro nemici.”

Zaharoff è stato visto come un maestro nella corruzione, e pochi incidenti sono giunti alle orecchie del pubblico. Tuttavia; alcuni affari, come le botti di vino, inoltrate all’ammiraglio giapponese Fuji suggeriscono che molte cose siano avvenute dietro le quinte. Nel 1890; termina l’associazione fra Maxim e Nordenfelt, e Zaharoff sceglie di restare con Maxim. Con il ricavato delle sue commissioni, acquista alcune parti della società, finché può annunciare a Maxim di non essere più un impiegato, ma un azionista importante quanto lui.

Nel 1897, l'industria Maxim è diventata tanto importante, da provocare un’ offerta d’acquisto da parte della Vickers, uno dei colossi dell’industria degli armamenti. L'offerta è molto onesta, in termini di liquidità monetaria, e da parte della Vickers; per Zaharoff e Maxim. A partire da questo momento, e fino al 1911, quando l'impegno di Maxim declina, l'entusiasmo di Zaharoff e il suo portafoglio d'azione, alla Vickers, aumentano. Con il ritirarsi di Maxim, Zaharoff arriva al consiglio d'amministrazione della Vickers.

Il primo decennio del XX° secolo, è un’ epoca di riorganizzazione e di modernizzazione per molte armate europee. La Germania e l’Inghilterra fanno entrambe uno sforzo particolare per migliorare le loro flotte. Zaharoff e la Vickers sono presenti, pronti ad aiutare ognuna delle due parti. Dopo la sua disastrosa sconfitta, contro il Giappone, nel 1905, la Russia deve essa pure riformare la propria flotta. Ma la nazione è pervasa da un forte nazionalismo, che esige, per la ricostruzione, l’utilizzo dell’industria nazionale,. La pronta risposta di Zaharoff, è la creazione di un gigantesco complesso industriale, in Russia; à Tsaritsin. L'apertura degli archivi dello Zar, dopo l’avvento al potere dei Bolscevichi, e la pubblicazione del loro Libro Nero, durante la Prima Guerra mondiale, mostra dei dettagli significativi, nella strategia operativa dell’industria bellica.

Una lettera del 1907, in particolare, scritta dall’officina di Paul von Gontard (una società controllata in segreto dalla Vickers in Germania) ad un associato della Vickers, a Parigi, raccomanda che dei comunicati stampa vengano trasmessi ai giornali francesi, con il proposito di far migliorare alla Francia il proprio esercito, per far fronte ai pericoli dell’armata tedesca. Questi articoli, letti al Reichstag, saranno seguiti da un voto per l’aumento delle spese militari. Tutto ciò avvantaggia Zaharoff.

Negli anni precedenti la Prima Guerra Mondiale, i possedimenti di Zaharoff si estendono ad altri settori, per aiutare il suo commercio d’armi. Acquistando L'Union Parisienne des Banques , associata all’industria pesante, egli può controllare meglio tutti gli accordi finanziari. Prendendo il controllo del giornale Excelsior, può assicurarsi degli editoriali e degli articoli favorevoli all’industria degli armamenti.

Ormai non ha più bisogno di altro che di rispettabilità e di onori pubblici. Per ottenerli, crea una Casa di Riposo per I marinai francesi, il che gli vale il conferimento della Legion d’onore. Una cattedra in aerodinamica all’Università di Parigi, ne fa un ufficiale, e, il 31 Luglio 1914, il giorno dell’ assassinio di Jan Jaurés, che contrastava I piani bellici franco-russi contro la Germania, Raymond Poincarè firma il decreto che eleva Zaharoff a Cavaliere della Legion d’Onore.

La sezione inglese della Vickers, produrrà essa sola,, durante la durata del conflitto 1914-1918, 4 bastimenti di linea, 3 incrociatori, 53 sottomarini, 3 navi ausiliarie, 62 bastimenti leggeri, 2328 cannoni, 8 milioni di ordinazioni d'acciaio, 90000 mine, 22000 torpedini, 5500 aerei et 100000 mitragliatrici.

Nel 1915 Zaharoff intreccia delle strette relazioni con Lloyd George, e con Aristide Briand. Si dice che in una visita fatta a quest’ultimo, gli abbia lasciato, sulla scrivania, una busta contenente un milione di franchi; per le vedove di Guerra.

Uno degli scopi di Zaharoff, durante la Guerra, è di assicurarsi l’implicazione della Grecia nel conflitto, a fianco degli alleati; il che avrebbe rinforzato il fronte orientale. In apparenza, ciò sembrerebbe impossibile, dato che il Re Costantino I è il cognato del Kaiser Guglielmo II. ( La famiglia regale di Grecia, è difatti d’origine Danese, essendo Giorgio I figlio di Cristiano IX; essa è Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg ). Stabilendo in Grecia un’agenzia di stampa, che dirama notizie favorevoli agli Alleati, Zaharoff provoca, in alcuni mesi, la destituzione di Costantino, in favore del suo primo ministro: Eleftherios Venizelos.

Alla fine della Guerra, il Times stima che Zaharoff abbia speso ben  50 milioni di lire sterline, a favore della causa alleata; tacendo, però che essi sono un’inezia, in confronto ai profitti che egli ha ricavato dal conflitto. Verrà comunque elevato al rango di Barone, e potrà quindi fregiarsi del titolo di Sir Basil Zaharoff.

Negli anni che seguono il conflitto, Zaharoff si occupa degli affair delle Potenze Medie, che I vincitori del conflitto, occupaqti a rifare l’Europa, a spese dei vinti, lascerebbero altrimenti in disparte. In particolare, si assicura che la Grecia riceva una parte dell’Impero Ottomano. Zaharoff convince Venizelos ad attaccare I Turchi, e l’esercito Greco risulta velocemente vittorioso, finché nel 1920 la Francia e l’Italia non intervengono, per imporre un trattato di pace che rifiuta alla Grecia di conservare la maggior parte delle sue conquiste.

Nelle elezioni successive, i lealisti di Costantino, obbligano Venizelos a fuggire, ma Zaharoff resta, e convince il re ad attaccare la Turchia ancora una volta. Con l’avvento di Ataturk questa avventura finisce, però, in una sconfitta. Queste storie guerriere di Zaharoff, vengono mal recepite, sia dalla stampa Inglese che da quella Francese. Nello stesso tempo in cui conduce la sua guerra greco-turca, Zaharoff è anche impegnato in altri due grandi affari finanziari. Nell’ottobre del 1920 crea una società che è il predecessore del colosso British Petroleum; Zaharoff prevede, difatti, che vi sarà un grande futiro, per il commercio del petrolio.

La sua associazione con Luigi II di Monaco, lo porta poi ad acquistare la Société des bains de Mer coperta di debiti. Questa società gestisce il Casino di Monte Carlo, principale fonte di reddito del paese, che egli riesce a riportare in attivo. Nella stessa epoca, Zaharoff si assicura presso Georges Clemenceau, che il Trattato di Versailles assicuri la protezione dei diritti di Monaco, stabiliti nel 1641.

Nel settembre 1924, all’età di 75 anni, Zaharoff si sposa per la prima volta con l’amore della sua vita. Egli ha incontrato Maria del Pilar trentra anni prima, a bordo dell’Oriente Express, fra Zurigo e Parigi, quando essa aveva delle difficoltà con suo marito, il duca di Marchena. Zaharoff si innamora immediatamente, ma dovrà attendere. Benché il duca venga internato in un manicomio, Maria, cattolica, non vuole sentir parlare di divorzio. Essi dovranno attendere la morte del duca. Diciotto mesi dopo le nozze, Maria muore per un’infezione. Dopo questo evento, Zaharoff liquida i suoi affair ed inizia a redigere le proprie memorie. Quando queste sono terminate, vengono rubate da un domestico, che forse spera di fare
fortuna, rivelando I segreti dei Grandi d’Europa.

La polizia ritrova le memorie, e le rende à Zaharoff, in cambio di una mancia ai poliziotti. Zaharoff alla fine brucia le sue memorie, e trascorre il resto dei suoi giorni in completa solitudine. Zaharoff ha visto, nelle armi, la forma ultima, e la migliore, della circolazione monetaria, e perciò, è stato il prototipo di tutti i successivi mercanti d’armi, i quali si considerano persone del tutto equilibrate e realistiche, in un mondo abitato da una gran massa di imbecilli idealisti, e di squilibrati pacifisti.

Il suo spirito aleggia ancora, liberamente, nell’attuale mondo finanziario e politico; evocato, quotidianamente, nei Ministeri della Difesa, dove la sua filosofia ha i suoi più fedeli seguaci; e i suoi adepti più tenaci.

MAURO LIKAR

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