martedì 16 marzo 2010

REGALITAS

IL Führer PRINZIP

I Re e i Maestri dei Tempi Antichi erano liberi,
Chiaroveggenti, Misteriosi, Intuitivi,
Nell’ampiezza delle energie del loro Spirito.
Non focalizzavano i propri Ego Contingenti,
ma l’Io Essenziale,
E questa centralità, consapevole del proprio Potere Interno,
Dava spazio alla loro Presenza Geniale.
Essi erano l’Aspetto vivente e carnale del Divino,
E in loro veniva mostrata e contenuta la Via.
Erano Individui, e Signori dell’Io Sono,
E il loro Non Essere altro da sé,
Era la Completa pienezza del Dio,
Del Genio della loro Razza, e del Popolo.

C’è un ordine fisico che è anche l’espressione formale del
metafisico, perché l’invisibile è una parte della realtà visibile, e
il materiale è completamente immerso nel sovrannaturale.
Il desiderio divino formula e riveste il corpo di ogni essere,
e l’ apparire di questo, segnala sempre la presenza manifesta di
un Dio.

L’Individuo, è il nucleo seminale del proprio Dio; un essere
mortale, che può farsi immortale.
La Regalità divina è il transito; l’Iniziazione ad un agire “
geniale ed eroico”: contemplazione di sé, e rito di fedeltà a sé
stessi. Il Re o Führer, è il nostro centro assiale, sostegno e
fulcro di ciò che siamo, come Razza, Stirpe, e Lignaggio.
Se noi così ci comprendiamo, nostro è l’Impero del Centro.
Allora, le basi della nostra Gerarchia di valori, non possono
venire intaccate dalla dimensione animale umana.

Esistono esseri dotati di una superiorità innata o acquisita,
rispetto alla comune condizione umana, che incarnano la
Presenza viva ed efficace di una forza Cosmica, penetrata, con
loro e per loro tramite, nello Spazio Tempo dell’esistenza
fisica. Essi sono Avatar, Pontefici, artefici di Vie; ponti e
medium fra l’umano e il divino: sono Capi e Re, individui
capaci di concentrare in sé, e di irradiare ed effondere, gli
influssi spirituali di Vita, Forza, Salute.

Re è colui che rende reale e presente, nella materia, lo spirito; e
il fondamento dell’Autorità Regale, o Führerprinzip, è la
qualità trascendente che il Capo realizza, come natura divina in
sembianza e specie umana. Il Führer, è una trascendenza
immanente, che appare ed agisce nel mondo, come un essere
sacro, che rende spiritualmente efficace ogni azione compiuta.
La Regalità è sempre associata al simbolo solare, potere
immortale ed aureo, che è il sigillo rotante di un fuoco cosmico
e sovrannaturale, e un Carisma che il Führer possiede, e che lo
rende partecipe, da vivo, dell’immortalità e della “Fortuna
trionfale”; una forza di vita, che gli tesse un corpo di gloria,
rendendolo capace di un Eterno e volontario Ritorno.

Il Dio fa i Re, prepara ogni stirpe regale, ed è imponendosi
senza sforzo, che un individuo o una stirpe, dimostrano la
propria legittimità a regnare e a detenere il potere. Lo sforzo e
la lotta, per l’egemonia o per un Regno, dimostrano già, la
patologia di un’usurpazione illegittima del ruolo Regale.

Ebbene, dall’Impero Romano al Medio Evo, la storia Europea
è stata tutta un susseguirsi di lotte, ingaggiate per il potere e il
diritto a regnare, nell’ambito di una gerarchia aristocratica
degenerata, imputridita nel marasma del cristianesimo
giudaico, e ormai incapace d’essere, e di restare fedele, al
Principio divino della Regalità, e ai suoi valori spirituali: il
diritto di predestinazione divina, l’intelligenza geniale,
il coraggio, l’orgoglio di sé, il senso dell’onore, la fedeltà
a sé stessi, il sentimento della propria e dell’altrui razza, e la
protezione del proprio popolo dalle degenerazioni spirituali e
genetiche.

Dapprima, anche in questo contesto ormai degradato, le
categorie finanziarie ed improduttive, legate ai valori mercantili
e borghesi: interesse, profitto privato, commercio, denaro, non
entravano, e non erano ammesse nell’area elitaria del potere
aristocratico, e se si infiltravano in essa, lo dovevano fare molto
discretamente, e di soppiatto.

Queste “categorie reputate inferiori”, cioè infere e bestiali:
gli “Ebrei del danaro”, per intenderci, servivano per lo più gli
interessi e gli scopi di Re illegittimi, di Principi usurpatori, o di
un qualche Condottiero che mirava al potere, e trovavano, solo
alle loro spalle, e in margine alle imprese di conquista,
spoliazione, e rapina, di costoro, il terreno adatto ai propri
lucrosi affari, e alle proprie speculazioni usuraie.

Difatti, è proprio a causa della dilagante degenerazione
spirituale dell’aristocrazia europea, ammorbata di
cristianesimo, e alla penetrazione levantina, che ne determina
sempre più l’orientazione plutocratica, che, nel cosiddetto “Evo
Moderno” viene ulteriormente favorita ed incrementata
l’infiltrazione mercantile: marrana ed ebraica.
Si sviluppano così, in Europa, nuove tenenze materialistiche ed
antispirituali; disgreganti e deterioranti, destinate ad offrire
ampio spazio d’azione, e una dignità sociale prima
impensabile, alle consorterie giudee; legate principalmente al
traffico delle merci e del denaro.

Il Calvinismo puritano, e le sette Protestanti, entrambe di
chiara derivazione ebraica, smantelleranno totalmente il Diritto
divino di predestinazione regale, e daranno alla ricchezza, al
potere, e ai mercanti che ormai li possiedono entrambe, e in
esclusiva, una opportuna legittimazione religiosa; indicandoli
quale segni evidenti della benevolenza divina.
Così, il Mercante Ebreo, prima reietto, si farà, in Europa,
dapprima creditore, e poi Padrone dei Re.

In campo culturale, l’Illuminismo rappresenterà il culmine
dello sganciamento, dai valori tradizionali e spirituali ariani ed
europei, e l’adesione a dei principi economici antitradizionali;
ed antiariani. La tappa fondamentale, in questo percorso in
discesa, sarà la Rivoluzione Industriale; seguita, in politica,
dalla Rivoluzione Francese, preceduta da quella Americana, e
preparata, fiancheggiata, e seguita, dalle innumerevoli
Sommosse Massoniche e costituzionali, cristallizzatesi poi,
come nuclei tossici, nelle strutture politiche dei vari Parlamenti
e Partiti democratici e liberali Europei.

In questa lotta per il potere assoluto, in Europa, gli intellettuali
borghesi, per la maggior parte ebrei, svolgeranno il ruolo di
occulti persuasori delle masse, e riusciranno a coinvolgere ampi
strati della popolazione ariana. Così vogliono, difatti, i loro
correligionari e mandanti: membri della stessa Massoneria, e
primi attori sulla scena dell’Alta Finanza; Ebrei, o Marrani
d’alto rango, che si infiltrano ormai liberamente, e senza più
trovare ostacoli di rilievo, in un’Aristocrazia decimata e ormai
putrefatta; o nelle élites direttive delle varie Nazioni Europee,
che essi già da tempo controllano finanziariamente.

Violenti attacchi, attuati con il sostegno di masse popolari
completamente strumentalizzate, colpiranno allora una nobiltà,
un clero, e delle gerarchie militari ormai prive di forza e di
reale potenza; fino a determinarne la totale degradazione
culturale e razziale.
A gestire e a condizionare il potere, verranno, allora, gli uomini
del grande capitale e della finanza; i detentori della nuova
ricchezza industriale, e i possessori delle fiorenti Banche
internazionali: gli Ebrei.

Queste vicende pur non essendosi svolte, nelle Nazioni
Europee, in maniera pacifica od incontrastata, non hanno
tuttavia mai prodotto una reazione davvero efficace contro la
“Crociata Ebraica”. Mossi dagli interessi giudei, gli Ariani
europei si sono dissanguati fra loro, in una serie di interminabili
ed inutili conflitti.
Certo, la Riforma Luterana sarà avversata, dalla Controriforma,
il Rinascimento, anticristiano, produrrà il ritorno del Paganesimo,
e, all’Inghilterra calvinista dei birrai ebreopuritani e di Cromwell,
si opporranno il revival ermetico di Giordano Bruno, e
di Shakespeare.

All’Illuminismo, si opporrà, infine, il movimento Romantico.
Ma si tratterà solo di distrazioni cortesi, intellettuali e
salottiere; di mode artistiche e letterarie. Saranno sempre
pseudo rivoluzioni, concettuali ed effimere, prive di ogni
efficacia reale, dato che Shylock resterà comunque padrone del
campo, e continuerà a reclamare e ad ottenere, imperterrito, la
sua libbra di carne non ebrea.

Nell’Europa del XVIII secolo, l’avvento del potere finanziario,
industriale, economico e politico, degli Ebrei, non viene affatto
ostacolato, perché essi, diventando Marrani, ovvero neo
convertiti al cristianesimo, possono dare liberamente la scalata
anche all’autorità Ecclesiale, e penetrare nell’ Aristocrazia del
sangue. Inoltre oltre oceano, siano essi Marrani, Massoni, o
Puritani Calvinisti, c’è già la loro nuova Terra Promessa:
l’America.

Qui, liberi da ogni regola, che non sia la legge dello
sfruttamento talmudico, dell’usura, o del profitto, essi possono
finalmente ripristinare il loro vero culto: quello del Vitello
d’Oro.

In America, i progetti antieuropei riescono a proliferare e a
rafforzarsi, permettendo, al Kahal ebraico, una nuova mossa, ed
un nuovo attacco portato, stavolta, dall’esterno.
L a Rivoluzione Americana, fenomeno ebraico, capitalistico,
massonico, ed internazionalista, sosterrà, in spirito e moneta
sonante, la Rivoluzione Francese, il Regno del Terrore, e il
Massacro finale e mirato, dei Nobili e delle Aristocrazie del
sangue europeo.

Costretta ad una pausa dall’Impero Napoleonico, e dalla
Restaurazione, l’ideologia Puritana Giudeo-Americana,
antieuropea, tornerà alla carica attraverso i Confratelli
massonici, paladini e promotori di tutti i vari moti
rivoluzionari, e di tutte le possibili Carbonerie; trovando infine,
il proprio Cavallo di Troia, e una comoda testa di ponte,
nell’Inghilterra Vittoriana.

Il suo primo intervento armato, in terra europea, saranno la
Prima Guerra mondiale, e la Rivoluzione bolscevica d’Ottobre,
in Russia; finanziata dai banchieri ebrei di Wall Street, per
rapinare, sotto la maschera della Lotta Proletaria, l’enorme
fortuna depositata, dalla Famiglia Imperiale Russa, nelle
casseforti dei Banchieri ebrei.

La spoliazione continuerà con la Prima Guerra Mondiale, che
vede il saccheggio dell’Impero Ottomano, di quello Austro
Ungarico, e del Reich Germanico, a tutto vantaggio delle
Potenze Alleate, che poi non rappresentano che il braccio
secolare e le mani rapaci del consorzio di banchieri e di
finanzieri ebrei, che muovono, da dietro le quinte, le fila e i
personaggi della politica mondiale.

Dopo la Prima Guerra Mondiale, Avviene però un fatto forse
inatteso: in Europa si manifesta ovunque, in tempi brevissimi,
un fenomeno reattivo di rigetto, che per potenza ed effetti ha
pochi precedenti nella storia.
Fascismi e Nazionalsocialismo, sono gli aspetti più appariscenti
di questo fenomeno rivoluzionario, antiebraico ed
anticomunista, che si diffonde in ogni nazione europea,
attraverso movimenti culturali, e politici, che portano ad una
revisione, e ad una sintesi dei valori tradizionali; uniti a progetti
di completa ed autonoma riorganizzazione: razziale e sociale.

Ben poco si può comprendere di queste realtà, violentemente
stroncate dal Secondo Conflitto Mondiale, se non si tiene conto
di questa connessione ideale, che unisce indissolubilmente le
diverse manifestazioni, dei Fascismi e del Nazionalsocialismo
hitleriano, nati, entrambe, da radici che penetrano a fondo
nell’humus geniale e razziale dei popoli ariani d’Europa.



È l’Europa, e in special modo la Germania, con i suoi valori, la
sua tradizione, e la sua energia vitale, ad esprimersi in quegli
anni, ed è proprio contro di essa che viene scatenata la Seconda
Guerra mondiale Ebraica.
La lotta accanita al Fascismo e al Nazismo, sono il falso
obbiettivo degli Alleati; lo specchietto per le allodole da
mandare al fronte, e Il bersaglio necessario, e puramente
funzionale, per innescare una lotta senza quartiere delle
sedicenti “Democrazie”, a due Stati accusati come “regimi
dittatoriali”, colpendo i quali, si intende, invece, eliminare
l’ultimo pesante ostacolo europeo, sulla via del predominio
mondiale Giudeo Americano.

L’operazione antieuropea, volta a distruggere l’intera Civiltà
ariana, è stata previdente e ben attuata; sostenuta da tutti i
mezzi di informazione e di coercizione, posseduti dei vincitori.
Comunque, l’Ammiraglio germanico von Tirpitz, già nel 1917
ne aveva individuato l’implicito disegno:

“Si tratta di vedere se noi vogliamo sopravvivere all’anglo
americanismo o se vogliamo decadere a concime dei popoli.
Questa è la posta della poderosa lotta, che conduce ora la
Germania, non per la Germania soltanto. Ne va in realtà
della libertà del continente europeo, e dei suoi popoli, contro
la tirannide dell’anglo americanismo, che tutto divora.”

L’attuale situazione europea, di schiavitù intellettuale,
economica, e politica, non è perciò la risultante di eventi
spontanei, o casuali, né può venire considerata come
immutabile o definitiva.
Gli Europei hanno la facoltà di prolungarne, o di abbreviarne,
enormemente i tempi, a seconda del loro prendere o meno,
coscienza, di alcuni dati di fatto storici; e del loro rispondere
adeguatamente ad essi.

L.M

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